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Marie Claire- Vi Svelo il Trucco: Intervista con Renato Semerari, CEO Intercos

Marie Claire – Vo Svelo il Trucco

Nella cosmetic valley d’italia, dove la parola d’ordine è innovazione, si va all’origine del makeup che verrà.

Novembre 2020 di Cristina Torlaschi

UNDICI CENTRI di ricerca in tutto il mondo e quasi seimila dipendenti: il gruppo Intercos è da oltre 45 anni un’eccellen-za nella produzione dei cosmetici per tutte le più importanti griffe del mercato. In pratica le polveri di ciprie e e blush, le texture dei fon-dotinta, le cialde degli ombretti, gli stick dei rossetti in gran parte nascono qui, in Italia o in uno dei quindici stabilimenti produttivi nel mondo. Incon-triamo virtualmente il Ceo, Renato Semerari, e ci facciamo raccontare come si riesca a pre-vedere, anticipare e inflenzare le nuove tendenze cosmetiche. «Abbiamo sviluppato un sistema sofisticato di marketing intelligen-ce per individuare i trend futuri. Siamo presenti con quindici uffici commerciali e marketing in città significative: da San Paolo a Los Angeles, da New York a Milano, Parigi, Londra, Seoul, Shanghai. Questo ci dà la possibilità di avere antenne per vedere cosa succede nell’arte, nella moda e nel lifestyle locali. Inoltre lavoriamo con i più grandi professionisti del settore: non solo con le multinazionali, ma anche con il makeup artist di Hollywood la celeb americana o l’influencer asiatica. Poi componiamo un puzzle di infor-mazioni che integriamo con il social listening e le analisi di Google Analytics, e abbiamo un quadro completo. Certo, c’è sempre la sfera di cristallo, ma è piuttosto lucida e trasparente perché abbiamo tante chiavi di lettura».

Il comparto del makeup è volubile. Quali direzio-ni prenderà in questo momento di emergenza?
C’è stato e ci sarà un calo di richiesta di rossetti e fondotinta. È il mercato che più ha risentito della pandemia e del distanziamento sociale. Lo skincare va molto meglio, ha un utiliz-zo meno legato alla socialità, è un gesto che facciamo per noi stessi e l’uso della masche-rina ha addirittura accelerato alcune necessità della pelle.

Quali sono le macro tendenze del futuro? Più de-siderio di prodotti performanti o ludici?
La performance è un tema costante. I momenti di crisi favoriscono l’introspezione e il makeup diventa più sobrio, pacato e naturale. Invece nei periodi di espansione economica, socialità e serenità, prende il sopravvento un look pià vivace e gioioso.
Qual è la posizione lavorativa più richiesta?
Abbiamo bisogno di compe-tenze diverse, le nostre eccel-lenze sono l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, quindi sono perfetti i profili chimici e di marketing. Ma se poi non abbia-mo gli ingegneri capaci di creare in maniera efficiente quello che concepiamo, abbiamo ideato in-venzioni che resteranno chiuse in un museo.
Clean Beauty, cosmetici vegani, so-stenibilità: su cosa si punterà mag-giormente?
Tutto quello che riguarda il cam-po della sostenibilità è ovviamen-te diventato importantissimo, an-che se devo dire che, per quanto riguarda la clean beauty ci sono aspetti confusi. Ognuno dei nostri clienti ne ha la propria definizione e ci in-forma su quali siano gli ingredienti indeside-rati. Abbiamo centinaia di blacklist differenti e adattiamo le formulazioni su misura.
C’è ancora spazio per avere nuove materie pri-me? Chi se ne occupa?
L’innovazione spesso nasce proprio da qui. Abbiamo un reparto di blue sky research (la ricerca più innovativa e visionaria, ndr) che si occupa di trovare materie prime esclusive per le nostre formulazioni. A Maastricht, in Olanda, dove c’è un’elevata concentrazione di università con corsi di laurea in farmacia e cosmetica, abbiamo una serie di programmi di ricerca in partenariato. La tecnologia avanza e non soltanto per i telefonini, anche per i rossetti. ❦